“Scoprire i Gioielli della Corona di Boemia”
(originalmente pubblicato nel New York Times, 3 set 1911)
Carlsbad, 18 agosto — Ultimamente sono circolate notizie allarmanti in Austria riguardanti la scomparsa dei gioielli della corona di Boemia, presumibilmente rubati dal sacro scrigno della Cattedrale di San Vito a Praga. È stato dibattuto se fosse opportuno accedere alla camera della corona per esaminare la cassa in cui sono custoditi i gioielli.
Questa operazione non si è rivelata semplice; la porta di ferro di San Venceslao a Praga, che nasconde la camera segreta dei gioielli, è sorvegliata da sette robusti lucchetti d’acciaio, ciascuno dei quali ha una chiave in possesso di uno dei sette più alti dignitari del regno di Boemia. Dimostrare il diritto di aprire è un onore: una chiave è custodita dal Governatore di Boemia, un’altra dall’Arcivescovo di Praga, e una terza dal Sindaco di Praga.
Dopo aver ottenuto il consenso necessario dall’Imperatore Francesco Giuseppe, i sette dignitari si sono riuniti ieri nella cattedrale, ma la condizione della porta di ferro era così compromessa dalla ruggine accumulata sui sette lucchetti che è stato necessario chiamare esperti. Dopo non pochi sforzi, riuscirono finalmente ad aprire la porta.
Una volta aperta, i dignitari hanno utilizzato le loro chiavi e, per la prima volta dal 1867, la porta si è dischiusa. Sono saliti su una segreta scala serpentiforme fino alla camera, la quale si è rivelata opulentemente decorata e in un abbastanza buono stato di conservazione.
Lo scrigno che custodisce i gioielli era coperto da uno spesso strato di polvere e malta, anch’esso protetto da sette lucchetti. Con le stesse chiavi usate per aprire la porta, è stato possibile accedere. Su un cuscino cremisi erano esposti i gioielli della corona di Boemia, di inestimabile valore e risalenti a 700 anni fa. In cima, un diadema oro, ritenuto perduto, scintillava. Gli altri erano la corona, lo scettro, il globo imperiale, il mantello della corona di Boemia e tutti gli insigni che le appartengono.
I gioielli brillavano intensamente. Le montature d’oro apparivano un po’ opache, ma in buone condizioni. Dopo aver redatto il verbale dell’incontro, la cassa è stata nuovamente chiusa con le sette chiavi e la porta della camera della corona è stata ripristinata con gli stessi strumenti di sicurezza.