La Principessa ereditaria Mary indossa la Tiara di Mezzanotte nel giugno 2013 [1] |
Nella collezione di gioielli della famiglia reale danese, non mancano tiare antiche e di grande valore storico, ma è interessante notare che anche le tiare moderne sono parte del patrimonio di queste nobildonne. Un esempio significativo è la Tiara di Mezzanotte, indossata esclusivamente dalla futura regina del paese.
La Principessa ereditaria Mary [2] |
La Principessa ereditaria Mary sfoggia tre magnifiche tiare: la Tiara di Mezzanotte, la sua tiara nuziale (disponibile sia in versione completamente in diamante che in configurazione di diamanti e perle) e la storica Tiara della Parure di Rubini Danese. Tra queste, la Tiara di Mezzanotte è l’ultima arrivata, creata nel 2009 da Charlotte Lynggaard insieme agli artigiani del laboratorio Ole Lynggaard. Questa opulenta creazione è decorata con “bacche” di diamanti e pietre di luna che si intrecciano tra foglie di oro rosa, oro bianco e argento ossidato. Inizialmente, è stata esposta durante una mostra di tiare presso il Museo di Palazzo Amalienborg, accanto a diademi reali danesi storici.
La progettazione della tiara è stata ispirata dalle radici australiane della principessa: le foglie e le bacche sono state concepite per richiamare il Golden Wattle, un importante simbolo nazionale. Mary ha indossato la tiara per la prima volta in pubblico nel 2009 per un evento in onore del 75° compleanno di suo suocero, il Principe Henrik. Da allora, ha indossato la tiara in numerose altre occasioni di grande rilievo, comprese le celebrazioni per il 70° compleanno della Regina Margherita e il matrimonio della Principessa Madeleine di Svezia nel 2013 (vedi le foto sopra e a destra).
Tuttavia, sebbene sia l’unica persona ad indossare la tiara, Mary non è la proprietaria del pezzo. Invece di acquistare la tiara, il cui valore si avvicina ai 300.000 dollari, è stato stabilito un accordo che le conferisce il diritto esclusivo di indossarla, mentre la società Ole Lynggaard ne detiene la proprietà effettiva [3].
NOTE, CREDITI FOTOGRAFICI E LINK