La Principessa Alice di Albany detiene il titolo di discendente di Vittoria e Alberto con la vita più lunga. Durante la sua esistenza, Alice ha condotto una vita reale affascinante, accompagnata da una collezione di gioielli altrettanto straordinaria. Oggi ci concentriamo su uno dei suoi pezzi preferiti: la Tiara Palmette di Athlone.
I legami reali di Alice erano notevoli. Figlia del Principe Leopoldo, Duca di Albany, e della Principessa Elena di Waldeck e Pyrmont, era cugina di molti membri di famiglie reali in tutta Europa, dal Regno Unito ai Paesi Bassi, dalla Svezia al Lussemburgo. Nella sua giovinezza, la stampa britannica la descriveva come “una delle principesse inglesi più popolari,” e la riconosceva come “intelligente, allegra, una cavallerizza temeraria e appassionata ciclista.” A vent’anni, Alice si fidanzò con il Principe Alessandro di Teck, una relazione che era matura da anni ma che fiorì davvero nel 1903.
Un matrimonio celebrato nel 1904, durante il quale Alice indossò la Tiara delle Spighe di Teck, coronò la loro storia d’amore. I due coniugi avrebbero continuato a diventare membri influenti della famiglia reale, ricevendo il titolo di Conte e Contessa di Athlone nel 1917, un titolo che portava con sé un certo prestigio. Alice mantenne sempre il suo status di nobiltà britannica, non vedendo mai sminuita la sua posizione.
Alice possedeva una collezione di gioielli degna di una principessa, con pezzi che si distingueva per eleganza e maestria artigianale. Un esempio è la Tiara Palmette, un pezzo che risale probabilmente agli anni ’20 o all’inizio degli anni ’30, caratterizzato da diamanti e forme sinuose tipiche dell’Art Deco. Il primo avvistamento noto della tiara risale al 1932, quando Alice la indossò durante le celebrazioni di nozze di sua nipote. In un ritratto iconico scattato durante la cerimonia di incoronazione del 1937, Alice sfoggia la tiara abbinata ad un abito serale, che ne esalta la struttura e il fascino.
Osserviamo qui da vicino la forma e il design della tiara, immortalati in una foto di Alice indossando il pezzo in età avanzata. La Tiara Palmette rappresenta l’apice di una generazione che valorizzava l’arte orafa e la sua eleganza, un simbolo di status e raffinatezza.
Incaricati di incarichi importanti, Alge e Alice furono Governatori Generali dell’Africa del Sud e del Canada durante gli anni ’20 e ’40. Questi ruoli permisero ad Alice di sfoggiare splendidi gioielli durante eventi ufficiali. Indossa la tiara in un ritratto ufficiale legato al loro mandato in Canada, una testimonianza della sua fascinosità e del potere dei gioielli reali.
Dopo la guerra, la famiglia Athlone tornò in Gran Bretagna. Nel settembre del 1948, accompagnarono la Principessa Margherita nei Paesi Bassi per l’inaugurazione della Regina Giulia, un evento che segnava la forza dei legami familiari europei. Alice, radiosa con la Tiara Palmette, partecipò a momenti di celebrazione delle nobiltà reali.
Dopo la morte di Alge nel 1957, Alice continuò a far parte attiva della famiglia reale, partecipando a eventi ufficiali e manifestando il suo affetto per i suoi parenti. In una proiezione de La Matta di Chaillot al Warner Theatre di Londra, Alice indossò ancora la Tiara Palmette, un simbolo della sua eredità e della sua continua presenza nel mondo della nobiltà.
Due anni prima, in un evento che celebrava il trentesimo anniversario di matrimonio tra la Regina Giulia e il Principe Bernardo nei Paesi Bassi, Alice sfoggiava ancora la sua Tiara Palmette. Quest’occasione rappresentava un momento di unione per la famiglia reale olandese, e la Tiara di Alice rimaneva un simbolo di gioia e prestigio.
Alice morì nel gennaio del 1981, poco prima di compiere 98 anni. La sua vita fu celebrata nella Cappella di San Giorgio al Castello di Windsor, un luogo simbolico legato alle sue origini nobili. Dopo la sua scomparsa, la Tiara Palmette passò a sua figlia, la Lady May Abel Smith, che la vendette all’asta da Christie nel dicembre del 1984. L’eredità di Alice vive grazie alla sua affascinante autobiografia, Per i miei nipoti, in cui si ripercorrono i suoi ricordi di sei regni reali.