Il diamante è un minerale costituito da carbonio come la grafite delle matite ma con un punto di fusione di 4000 gradi centigradi (6900 gradi Fahrenheit) puro cristallizzato; ha durezza dieci secondo la scala di Mohs e colore molto variabile; per la sua tipica lucentezza, dovuta all’elevatissimo indice di rifrazione, è molto ricercato come gemma mentre la varietà opaca è utilizzata per scopi industriali.
Classificazione Diamanti
Ogni diamante è classificato attraverso quattro caratteristiche fondamentali: il colore, la purezza, il taglio e il peso.
CLASSIFICAZIONE DEL DIAMANTE PER COLORE
I diamanti perfettamente privi di colore sono considerati i più rari e preziosi. Se la colorazione del diamante è compresa tra l’incolore ed il giallo o marrone molto tenui, questi diamanti rientrano nella normale gamma di colore.
I dimanti che sono privi di colore essendo i più preziosi rapprentanto lo standard per poter classificare e determinare il prezzo dei diamanti e il rispettivo valore.
Possiamo quindi affermare che per poter classificare il colore dei diamanti bisogna considerare la variazione di colore che si estende dall’incolore al giallo o marrone.
La classificazione del colore dei diamanti viene eseguita mediante l’uso di una scala di confronto denominata “master stones” in condizioni di luce artificiale standardizzata.
D- E- F-G, sono considerati da collezione o investimento, mentre la maggior parte di quelli utilizzati in gioielleria, sono classificati H-I-J.
Bianco Eccezionale | D | River |
Bianco Eccezionale | E | River |
Bianco Raro | F | Top Wesselton |
Bianco Extra | G | Top Wesselton |
Bianco | H | Wesselton |
Leggermente tinto | I | Top Crystal |
Tinto | J | Crystal |
CLASSIFICAZIONE DEL DIAMANTE PER PUREZZA
Per determinare la purezza di un dimante bisogna procedere ad un esame esterno andando a ricercare eventuale imperfezioni. Infatti possiamo dire che un diamante è privo di imperfezioni se è stato trovato privo di “inclusioni” o caratteristiche interne dopo un esame alla lente a 10 ingrandimenti.
Vi sono anche altri criteri che determinato il grado di purezza di un diamante: le dimensioni, la posizione, la brillantezza e il numero di inclusioni. Le caratteristiche esterne e i fenomeni strutturali possono essere indicati come “segni di identificazione” o “commenti” di un diamante e sono caratteristiche estremamente importanti. Il livello di purezza più basso della scala (indicato da una p per “piqué”) si riferisce a inclusioni visibili a occhio nudo da parte di una persona qualificata.
Prima di vedere la scala che determina la purezza di un diamante bisogna capire quali sono quegli elementi che possono fare la differenza nella catalogazione della singola pietra preziosa.
I diamanti si formano nelle profondità della terra grazie al calore estremo e all’alta pressione ed eventuali irregolarità sulla superfice del diamante sono chiamati segni esterni rilevabili solo con un microscopio molto potente e non visibili ad occhio nudo. Questi segni esterni e possono non influire sull’aspetto o sulla bellezza del diamante.
Tre sono le tipologie di inclusioni o impurità nei diamanti: cristalli, nuvole e piccole crepe.
I cristalli nei diamanti possono essere definiti come dei piccolissimi minerali rimasti intrappolati all’interno della pietra durante il suo processo di formazione. Sono quindi minerali che troviamo all’interno del diamante grezzo stesso.
Le nuvole nei diamanti sono dei piccoli punti visibili solamente con un microscopio a 10 ingrandimenti.
Infine, le crepe dei diamanti sono imperfezioni molto piccole generalmente molto piccole le quali non rappresentano un problema per la durezza del diamante. Tuttavia se queste imperfezioni sono estese possono indebolire la struttura del diamante rendendo il valore della pietra preziosa più basso e la qualità peggiore.
I segni esterni del diamante sono simili a graffi impercettibili ad occhio nudo. Questi piccoli segni esterni, solitamente, non inficiano la qualità e il valore del diamante almeno fino a quando non vanno ad alterare e ledere la struttura interna e quindi a renderlo più fragile.
Questi parametri di valutazione della purezza dei diamanti sono definiti dal GIA con una scala che comprende 11 livelli in base alla tipologia, all’ubicazione e alle dimensioni delle inclusioni o dei difetti.
Nel dettaglio la scala per la classificazione della purezza del diamante è la seguente:
- FL, SE – Immacolato / Internamente Immacolato (Flawless / Internally Flawless): Diamanti molto rari e di inestimabile valore. Praticamente perfetti, non mostrano inclusioni o segni esterni rilevabili al microscopio a 10 ingrandimenti.
- VVS1 / VVS2 – inclusioni molto piccole/inclusioni leggere: Inclusioni difficili da rilevare anche al microscopio.
- VS1 / VS2 – leggermente Incluso: Inclusioni e segni rilevabili con lenti a 10 ingrandimenti, tuttavia non hanno alcun impatto sulla bellezza del diamante e di solito non sono visibili ad occhio nudo.
- SI1 / SI2 – Leggermente Incluso (leggermente inclusa): Inclusioni e segni facilmente distinguibili a 10 ingrandimenti e in alcuni casi anche essere visibili ad occhio nudo.
- I1, I2, I3 – imperfetti, Inclusioni (imperfetti, con inclusioni): Inclusioni e segni evidenti a 10 ingrandimenti e di solito anche visibili ad occhio nudo. Queste imperfezioni possono avere un impatto negativo sulla trasparenza e brillantezza del diamante.
Nella scelta del gioiello ideale e della pietra perfetta, il gioielliere sceglie il diamante in base alla scala appena mostrata e all’uso che deve farne oltre che al target di riferimento. Questa scala caratterizza in maniera incisiva i prezzi dei diamanti all’utente finale.
Partendo dal presupposto che quasi tutti i diamanti presentano imperfezioni e che trovare un diamante della categoria FL, SE è estremamente difficile e difficilmente vendibile, la scelta migliore sono i diamanti di livello SI e VS generalmente considerati livelli di purezza molto elevati perché le loro inclusioni sono piccolissime e invisibili ad occhio nudo.
CLASSIFICAZIONE DEL DIAMANTE PER TAGLIO
Il taglio del diamante, è un’altra caratteristica utile alla sua classificazione. Quando si guarda il taglio del diamante si presta attenzione alla forma, al numero e alla posizione delle faccette (taglio a brillante, taglio princess, taglio baguette ecc.) ed anche alla proporzione delle faccette che ci sono. Infatti il tagliatore deve prestare attenzione a rapporti geometrici importanti che vanno rispettati per ottenere una un diamante particolarmente luminoso. Infatti la brillantezza del diamante è data dalla tipologia di sfaccettatura e di taglio. Spesso, quando si parla di taglio del diamante, si fa confusione tra brillante e taglio brillante. Un brillante non è un diamante ma è un tipo di taglio. Si parla infatti di diamante a taglio brillante quando la pietra preziosa ha un taglio con 57 faccette, 58 se anche l’apice è sfaccettato.
Questa tipologia di taglio, detta a brillante, viene utilizzata su qualsiasi tipo di gemma e non unicamente sul diamante. Esistono rubini a taglio brillante cioè tagliati in modo da avere 57 sfaccettature. Quando invece si parla semplicemente di brillante (e non di taglio brillante) si intende un diamante a taglio brillante. Un diamante con taglio a brillante non ha sempre una forma rotonda. Esistono diamanti a taglio brillante che hanno forma di goccia o cuore ad esempio.
CLASSIFICAZIONE DEL DIAMANTE PER PESO: I CARATI
Concludiamo questa disamina sui parametri di classificazioen dei diamanti parlando della classificaizone del diamante in base al peso. Il carato è l’unità di misura che permette di valutare il peso del diamante.
1 carato corrisponde a 0,2 grammi. La caratura del diamante concorre in modo determinante al valore del diamante. Il valore del diamante aumenta all’aumentare della sua caratura, ma soprattutto perché il valore di una pietra aumenta in modo più che proporzionale all’aumentare della caratura. Ciò significa che una singola pietra di un carato ( Ct. 1.00 ) ha un valore ben superiore rispetto a 100 pietre da 1 punto di carato ( Ct. 0.01 ). Riferendosi alla caratura dei diamanti di pietre sotto al carato si parla spesso di “punti”; Il punto di carato è la centesima parte del carato ( ovvero 0,002 grammi ) ed è usato per la misurazione di diamanti molto piccoli.
Il prezzo di un diamante non è proporzionale al suo peso. Infatti un diamante molto grande è molto raro e di conseguenza più caro. Questo ci fa ben capire perchè il prezzo del diamante aumenti al’aumentare della sua caratura. Il prezzo del diamante di 2 carati è più alto del prezzo del diamante da un carato.
Attenzione: non bisogna confondere il carato come unità di misura del peso di un diamante con il carato dell’oro, che non ne esprime il peso bensì la purezza, cioè la quantità d’oro in un gioiello. Pertanto un gioiello in oro 18 carati è un gioiello che per 24 gr di lega contiene 18 gr di oro puro.
LA CERTIFICAZIONE: LA SICUREZZA DI COMPRARE UN DIAMANTE AUTENTICO
Come prova di autenticità, è necessaria la certificazione del diamante da parte di un conosciuto istituto gemmologico, necessario come prova di autenticità.
Il certificato di un diamante riporta peso, colore, dimensioni, dettagli del taglio e qualità rendendolo, di fatto, la carta di identità della pietra. Tra gli enti certificatori di diamanti dobbiamo menzionarne almeno due degni di attenzione: l’alto Consiglio dei Diamanti o anche HRD e l’istituto Gemmologico Internazionale (IGI). Entrambi gli enti rilasciano un certiicato internazionale. Degni di menzione sono anche i certificati rilasciati in America: GIA e AGS.
La certificazione del diamante è particolarmente importante se si intende investire in diamanti. Infatti questi laboratori certificatori sono tra i migliori al mondo e un certificato da questi rilasciato garantisce autenticità e da maggiore valore all’acquisto del diamante. Laboratori meno noti potrebbero avere standard di certificazione non riconosciuti e rendere quindi difficoltosa la lettura e interpretazione del certificato del diamante.
Il nostro consiglio è di non comprare mai un diamante senza alcuna certificazione! Il rischio è di affidarsi a valutazioni eseguite da personale non specializzato senza alcun valore ed una spesa importante rischia di essere vanificata perché non riconosciuta dagli standard internazionali.